La nostra storia – Macchine Automatiche per la pulitura e rivoltatura dei formaggi. La nostra storia – Macchine Automatiche per la pulitura e rivoltatura dei formaggi
Irrompere nella Tradizione, La nostra Storia Parte I
La nostra storia, dalla fondazione al successivo sviluppo, è una testimonianza vivida del fatto che l’industria non corrisponde ad una mera dimensione economica, ma ad un elemento fondamentale della realtà umana.
Renato Ferretti, seguito poi dalla famiglia Bettini, hanno trasformato la nostra azienda in un’eccellenza italiana e un punto di riferimento nel settore dell’automazione casearia.
La loro visione imprenditoriale ha dimostrato come l’impresa sia un fenomeno sociale e culturale, che va ben oltre la ricerca del profitto.
Rispetto ed amore per la tradizione, insieme alla passione per l’innovazione ed un profondo legame con il nostro territorio, hanno guidato il nostro operato per oltre 50 anni di storia, fornendo risposte concrete e tempestive alle esigenze dei nostri clienti.
Oggi, desideriamo condividere con voi il primo capitolo del nostro viaggio.
1967, un anno di svolta
Il 1967 rappresenta un anno di svolta, estremamente complesso e cruciale da un punto di vista storico, politico ed economico.
Un insieme di cambiamenti sociali e culturali pervade sia l’Italia che il mondo intero, investendo anche il sistema industriale.
In questo contesto di instabilità e trasformazione, Renato Ferretti, fresco di studi in Ingegneria Meccanica al Politecnico di Milano, intuisce le nuove possibilità che si profilano per le aziende.
È l’alba di un’era di progresso tecnologico, che vede l’affermazione di macchinari sempre più performanti nelle realtà industriali, per svolgere operazioni rischiose e risolvere compiti dannosi per la salute degli operatori.
Renato Ferretti decide, quindi, di restare a Milano ed iniziare a lavorare presso la Montedison, dove viene assunto in qualità di Ingegnere.
La prima esperienza professionale della sua vita, oltre a coincidere con un periodo di profonda trasformazione, di drammatiche problematiche e di nuove opportunità, corrisponde anche al tempo della liberalizzazione e della proliferazione delle radio, delle reti televisive, dei vinili a “45” o a “33” giri e soprattutto del “Juke-Box”.
Tutto nasce da un juke box
Erede dei primi pianoforti automatici degli anni ’20, il Juke-Box irruppe nel dopoguerra come un inno alla musica e al divertimento.
Una generazione di persone desiderosa di allegria e svago lo accolse con entusiasmo, trasformandolo nel protagonista indiscusso di locali e luoghi di aggregazione.
Ma come funzionava questo magico macchinario?
Semplicemente inserendo una moneta, i clienti potevano selezionare le loro canzoni preferite da un’ampia collezione di dischi.
Una barra meccanica si attivava, risalendo la pila fino a raggiungere il disco desiderato e prelevandolo.
Il disco veniva quindi posizionato su un giradischi, che ne riproduceva la musica in modo impeccabile.
Un sistema ingegnoso teneva traccia delle selezioni e le ordinava, garantendo una fluida esperienza di ascolto.
Al termine della canzone, la barra di selezione ritornava alla posizione iniziale, pronta per la prossima scelta.
Fu proprio dal fascino del Juke-Box che Renato Ferretti trasse ispirazione per la sua prima invenzione: la P.R.A. (Pulitrice, Rivoltatrice Automatica).
La macchina progettata da Renato, al contrario delle apparecchiature per la riproduzione musicale, non accettava monetine né custodiva dischi musicali.
Il suo obiettivo era ben più ambizioso: rivoluzionare l’estenuante manutenzione delle forme di formaggio.
Ma perché non realizzate delle macchine automatiche per la pulitura e rivoltatura del formaggio?
Renato Ferretti decise di rientrare nel suo comune natio, Quattro Castella, per rispondere alla domanda di un casaro locale, produttore di Parmigiano Reggiano: “Perché non realizzate una macchina che renda automatico il lavoro nei nostri magazzini?».
In quegli anni, infatti, la pulitura delle forme di formaggio veniva eseguita manualmente, comportando notevoli sforzi e rischi per la salute dei lavoratori.
Questo lavoro estenuante prevedeva turni di otto ore durante i quali le forme di formaggio venivano scaricate e caricate nei magazzini di stagionatura per almeno 12 mesi.
All’inizio degli anni Settanta, Renato, insieme a suo padre Sincero, un “inventore e talento naturale della meccanica“, cominciò a sperimentare i primi prototipi della Pulitrice Rivoltatrice Automatica.
Le forme di formaggio a pasta dura vengono prodotte in unità pesanti, dal peso di quaranta chilogrammi, ed è dunque ovvio che le indispensabili e periodiche operazioni di rivoltamento e di spazzolamento comportino una fatica fisica più che considerevole.
Uno sforzo del tutto azzerato dall’intervento delle macchine di Renato Ferretti, i cui primi modelli vennero realizzati nell’ottobre del 1972.
L’azienda ebbe poi formale inaugurazione il 25 gennaio del 1973.
Nel 1985 venne sviluppata la macchina C.S.F. ING. FERRETTI per il carico e lo scarico delle forme, seguita da B.E. ING. FERRETTI, i banchi elevatori specifici per l’industria del formaggio.
In quarant’anni di attività, Renato si dedicò completamente al consolidamento e allo sviluppo della sua impresa.
Riuscì a vendere 773 Pulitrici Rivoltatrici Automatiche, con una media di quasi venti macchine all’anno.
Questi risultati straordinari sono stati ottenuti grazie a una dedizione assoluta.
D’altronde, per chi insegue propri sogni affrontare sempre nuove sfide e difficoltà è, in fondo, un piacere: «amare il proprio lavoro (che purtroppo è privilegio di pochi) costituisce la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla Terra»